Burundi
Ospedale di Kiremba

Sostegno all'ospedale di Kiremba

PAESE PROGETTO

Paese:              Burundi, Kiremba, Prov. Ngozi

Progetto          Ospedale Renato Monolo di Kiremba

 

 

 

 

Partners:   A.T.S. (Associazione Temporanea di Scopo):

 

la storia

Sono state avviate attività di solidarietà a partire dall’incontro con il piccolo Jerome e suo padre. Alcuni medici di Fondazione Poliambulanza hanno conosciuto Jerome, affetto da gravi problemi al cuore, su un letto dell’ospedale di Kiremba, in Burundi, durante una missione sanitaria organizzata in occasione della Santa Pasqua del 2005. Poliambulanza Charitatis Opera non esisteva ancora come Onlus, non c’erano i fondi necessari per portare avanti l’idea di salvare il bambino fornendogli le migliori cure e, soprattutto, non si era mai fatto niente di simile.

I medici non si lasciano abbattere e si lanciano nella sfida: Jerome e papà Joseph salgono su un aereo per l’Italia pochi giorni dopo, dove vengono accolti con tanto amore da varie Onlus nazionali, e, soprattutto da Fondazione Poliambulanza dove, dopo qualche mese, il piccolo Jerome viene sottoposto ad un lungo intervento chirurgico.

Nel frattempo, tutta la comunità bresciana rimane colpita dalla storia di Jerome e, giunto il Natale, il piccolo e suo padre ricevono molte donazioni e regali; quando arriva per loro il momento di tornare a casa, danno dimostrazione della loro esemplare generosità, lasciando a Poliambulanza gran parte dei soldi ricevuti, esprimendo il desiderio e la volontà che venissero utilizzati per aiutare altre persone in difficoltà. A partire da questa decisione, si è deciso di istituire un fondo di solidarietà chiamato ‘Fondo J&J’, proprio in onore di Jerome e suo padre Joseph.

In seguito, nel 2009, il Fondo J&J diventa Poliambulanza Charitatis Opera ONLUS con un suo Conto Corrente destinato.

 

PROGETTI E ATTIVITÀ

Negli anni PCO ha sostenuto e continua a sostenere diversi progetti per l'ospedale di Kiremba, cercando finanziamenti esterni e contribuendo con fondi propri per lo sviluppo dell'ospedale. Alcune attività sono diventate continuative negli anni e PCO continua a sostenerle con fondi propri per garantire il sostegno alle persone più bisognose.

Di seguito i principali progetti sostenuti da PCO:

  • Progetto Abana Bacu
  • Progetto Terimbere Kiremba
  • Progetto Agropecuario
  • Progetto Pollicino
  • Progetto Training on the job

progetto abana bacu

Da più di dieci anni ormai, cioè dal 2009, PCO sostiene un importantissimo progetto a Kiremba: il progetto  Abana Bacu, (in kirundi significa ‘i nostri bambini’). Questa iniziativa ha permesso di organizzare un programma nazionale per la diagnosi e la cura dei bambini idrocefali. Il progetto, finanziato per i primi due anni da Poliambulanza con un contributo della Regione Lombardia, è poi continuato negli anni con fondi propri di Poliambulanza Charitatis Opera ed è tuttora operativo.
Poliambulanza Charitatis Opera, su richiesta del Governo del Burundi, oltre a coprire i costi relativi all’acquisto di kit chirurgici, in collaborazione con il Ministero della Solidarietà Sociale del Burundi, si è impegnata nella formazione di medici burundesi inviando periodicamente sul posto una equipe, guidata da un neurochirurgo, per effettuare le visite e gli interventi chirurgici con i medici locali. Al termine del primo periodo, l’ospedale di Kiremba è divenuto autonomo nell’effettuare questi interventi, che consistono nel posizionare una speciale valvola munita di catetere nella testa dei piccoli pazienti. Questi kit sono molto costosi e Poliambulanza si è impegnata a ricercare ogni anno risorse per poter acquistare il maggior numero di derivazioni che vengono poi impiantate dai medici locali presso l’ospedale di Kiremba. Questo progetto permette ogni anno di salvare la vita a decine e decine di bambini, ridonando a loro e alle loro famiglie una speranza di vita normale. Oggi a Kiremba esistono medici formati, in grado di svolgere in autonomia questi interventi e Poliambulanza Charitatis Opera continua a fornire i dispositivi ed i materiali necessari, oltre a supportare le strutture del territorio ad eseguire una diagnosi precoce. Per la realizzazione di questo progetto ogni anno Poliambulanza Charitatis Opera investe circa 15.000,00 euro. 

Progetto Terimbere Kiremba

Il progetto Terimbere Kiremba (2015 – 2017), con finanziamento CEI, ha visto la realizzazione delle seguenti attività:

  • Formazione e follow up degli infermieri dei reparti di medicina interna, maternità-ostetricia, neonatologia/pediatria, centro nutrizionale e pronto soccorso su aspetti specifici inerenti i diversi reparti
  • Formazione specialistica short term e assistenza tecnica in ecografia addominale e ginecologica per i medici ed assistenza al parto per gli infermieri
  • Spedizione internazionale tramite container di attrezzature e strumentazione sanitaria non reperibile in loco ed indispensabile all’adeguato funzionamento degli specifici reparti (termoculle, baby warmer, quadri-elettrici…)
     

progetto agropecuario

Oltre al progetto “Terimbere Kiremba” cofinanziato dalla CEI, ricordiamo il progetto agropecuario, dal titolo “Attività agro-zootecniche a sostegno dell’alimentazione dei pazienti dell’ospedale distrettuale di Kiremba”. Questa iniziativa ha visto la sua azione pilota concludersi nel secondo quadrimestre del 2017, grazie al contributo di Caritas Italiana, Fondazione Missio, FOCSIV e Fondazione Maria Enrica. I frutti di tale intervento sono ancora ben visibili e continuano a crescere, garantendo un pasto adeguato ai degenti dell’Ospedale ed anche uno strumento ben gestito di autofinanziamento per l’ospedale. 

Progetto Pollicino

Nel 2017, l’ATS ha realizzato il “Progetto Pollicino” (durata 12 mesi), attraverso il quale è stato inaugurato il reparto di neonatologia. Avviato nel mese di gennaio 2017, ha raggiunto pienamente l’obiettivo che si era posto, cioè quello di migliorare il servizio offerto dall'Ospedale di Kiremba riguardo all’assistenza dei pazienti della neonatologia e l’accompagnamento delle rispettive madri.

Il nuovo reparto di neonatologia è stato dotato di materiale e strumentazione specifica ed è stata elargita formazione e qualifica degli operatori sanitari idonea ad un degno accudimento dei neonati e all’accompagnamento delle madri.

Il reparto si estende su circa 130 mq e comprende una grande sala per i neonati attrezzata con 7 incubatrici, una sala filtro, una stanza con bagno per l’infermiere di guardia, una stanza per le mamme ed un ambulatorio per il medico del reparto.
La nuova neonatologia è comunicante con la sala parto ed è stata dotata di un impianto elettrico e di un collegamento alla distribuzione dell’ossigeno per le emergenze.
Il locale può ospitare sino a 10 neonati e dispone al suo interno di uno spazio per l’infermiere di guardia notturna. Il progetto ha previsto inoltre la realizzazione di un locale adibito al riposo delle mamme dei bambini ricoverati, frutto della riqualificazione di una sala già esistente nel confinante reparto di pediatria.

Le attrezzature e strumentazioni mediche sono state fornite privilegiando l’acquisto di materiali locali e, quando impossibile, si è ricorso a spedizioni internazionali. Cercando di favorire sempre lo sviluppo dell’economia locale, durante la fase preparatoria del progetto, è stata condotta una verifica dettagliata delle apparecchiature disponibili e relativi materiali di consumo e pezzi di ricambio, valutandone le condizioni e facendo una previsione delle sostituzioni e integrazioni necessarie nel breve e nel medio/lungo periodo.

Dall’Italia sono stati quindi inviati solo due quadri elettrici, il materiale per collegare il nuovo reparto all’impianto di produzione dell’ossigeno, tre incubatrici, un baby warmer e piccole componenti a completamento della strumentazione e arredo del nuovo reparto. È stata quindi ampliata la disponibilità di termoculle ed inserito un concentratore di ossigeno a sostegno dell’attuale dispositivo di produzione.

Il progetto ha garantito la formazione ed il rafforzamento delle competenze degli operatori sanitari dell'ospedale per l'assistenza e la cura dei nuovi nati e il supporto alle giovani mamme, con inserimento progressivo di personale sanitario burundese per una presenza costante nel reparto di un’equipe di 4 infermieri (8 unità in tutto).
 

progetto training on the job

E’ stata inoltre avviata una collaborazione con l’ospedale provinciale di Ngozi per la realizzazione di un training on the job presso il reparto di neonatologia. Lo stage, della durata di 15 giorni, ha coinvolto 4 infermieri ed un medico con la supervisione della dottoressa italiana Chiara Mezzalira. In un secondo momento gli infermieri del reparto di pediatria hanno partecipato ad aggiornamenti giornalieri a Ngozi per ampliare il numero di personale competente in materia. In una successiva fase, due infermieri del reparto di neonatologia di Ngozi si sono alternati per una settimana ciascuno a Kiremba, dove hanno svolto un training on the job, mentre la dott.ssa Mezzalira è a sua volta intervenuta a Kiremba per due momenti di lezione sulla rianimazione neonatale destinata a tutto il personale della pediatria e ginecologia.

Alla formazione specifica del personale sanitario è stato affiancato l’accompagnamento delle madri dei bambini ricoverati. L’attenzione, le cure e i consigli del personale sanitario che le mamme sperimentano durante i giorni di degenza rivelano i loro benefici nell’accudimento quotidiano e protratto nel tempo, una volta rientrate in ambiente normale. Oltre ad un modello di maternage che ben si adatta allo stile africano, sono state introdotte nozioni e pratiche apprese nel reparto di neonatologia di Ngozi del metodo Kangaroo: metodo alternativo e benefico alla lunga distanza.

Come ogni intervento, anche il progetto Pollicino ha visto più momenti di monitoraggio. La prima missione è stata realizzata dal 5 al 13 marzo 2017 ed ha consentito di fare una valutazione complessiva delle attività in corso. 

A completamento dell’opera di monitoraggio è stata realizzata una missione di verifica, coincisa con la cerimonia d’inaugurazione del reparto di neonatologia, tenutasi il 2 novembre 2017, alla quale hanno partecipato: il coordinatore Luigi Aziani, una rappresentanza di ATS Kiremba, la direzione dell’Ospedale, il personale amministrativo e sanitario e una cospicua rappresentanza della comunità di Kiremba.

attività a.t.s. 2018

Nel 2018, l’ATS Kiremba ha proseguito il suo intervento di riqualificazione dell’Ospedale “Mons. Renato Monolo” sempre in un’ottica di accompagnamento verso l’autonomia futura sotto il profilo gestionale, economico ed amministrativo.
A Luigi Aziani, rappresentante e portavoce dell’ATS, è stato affiancato Alfredo Caprotti, medico selezionato per il ruolo di Coordinatore sanitario delle attività formative, rimasto a Kiremba fino al settembre 2018.
 

Guarda il Video sull'ospedale di Kiremba

Video del 2015 racconta tutte le attività dell'ospedale di Kiremba e racconta la sua storia

https://www.youtube.com/watch?v=yOtN1ye7lQU